Pubblicato su politicadomani Num 87 - Gennaio 2009

Marano di Napoli, cronaca di un Congresso

 

Eletti all’unanimità i 50 membri del Direttivo del PD di Marano, nel Congresso del 13 e 14 dicembre. Un terzo sono donne. Dovranno scegliere il nuovo segretario cittadino. I 352 iscritti al PD (una compagine unita e forte) sono rappresentati in ugual misura sia da ex DS ed ex Margherita.
Hanno preso parte al Congresso, oltre agli esponenti locali del PD, anche rappresentanti di altre forze politiche. Ha aperto i lavori il segretario uscente Antonio Menna. “È nel congresso che si confrontano i cittadini e il partito”, ha detto, auspicando un nuovo modo di fare politica. Il sindaco di Marano, Salvatore Perrotta, che proprio con il PD nel 2006 è stato eletto con 22 mila voti, ha dichiarato la sua soddisfazione per come il partito cittadino si sta formando e strutturando, e per come si sta affermando come forza politica forte sul territorio. È grazie a questa sua presenza che sarà possibile rilanciare la politica maranese e dare impulso alla amministrazione comunale. Sarà - ha detto il sindaco - proprio un esponente del PD a sostituire il dimissionario Alberto Nasti, a cui era stato affidato l’assessorato all’istruzione. Sono intervenuti anche Nicola Campanile, consigliere comunale indipendente dell’opposizione, e Guarino, di Sinistra Democratica. Ambedue hanno dichiarato la loro disponibilità: il primo esortando tutte le forze politiche a collaborare, e proponendo lo scioglimento dell’attuale consiglio a favore di una nuova coalizione. Il secondo, sottolineando le comuni origini del suo partito e del PD.

A Marano, come in ogni comune, sono proprio le incomprensioni e le crisi interne alla maggioranza a rallentare la macchina comunale. Oltre a Nasti, si è dimesso Nuvoletti, vice sindaco e assessore alle politiche giovanili, ed è in corso un aspro confronto tra il sindaco e Scuteri, assessore alla viabilità: critico sull’operato dell’amministrazione, invitato alle dimissioni, l’assessore resta al suo posto “per gli impegni presi verso il partito e per il rispetto dovuto ai consiglieri che lo appoggiano”, dice. Ma la partita è aperta e ancora tutta da giocare.

 

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Num 87 Gennaio 2009 | politicadomani.it